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Folk Tales allestisce un campo di battaglia e una meditazione sugli opposti e sul conflitto.
Un`ncontro con l’alterità;in cui confini vengono ridefiniti,messi in crisi,secondo l’etimo “decisione”.
Ma il duello qui,non assume come intento quello di stabilire la superiorità di un potere sull’altro,
bensì quello di indagare come dinamiche e regole interne diano vita a diverse forme e combinazioni.

L’indagine si sposta sul potere generativo che l’incontro ha.
I due performer disegnano così lo spazio,avviando delle partiture coreografiche in funzione
a dove sulla scacchiera avviene l’incontro.
Il rapporto tra i due performer è strutturato su di una costante tensione,che non porta
mai al compimento dello scontro ma indaga le possibilità di rapporto che questo apre,senza vincitori e sconfitti.
Così l’avvicendarsi di elementi coreografici trova una configurazione sempre diversa e un continuo
rinnovamento dell’ascolto e della disponibilità.

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Folk Tales sets up a battlefield and meditation on opposites and conflict.
An encounter with otherness; in which boundaries are redefined, challenged,
according to the etymology “decision”.
But the duel here does not take on the aim of establishing the superiority of one power over the other, but rather that of investigating how internal dynamics and rules give life to different forms and combinations.
The investigation shifts to the generative power that the encounter has.
The two performers thus design the space, starting choreographic scores according to where
on the match takes place.
The relationship between the two performers is structured on a constant tension, which never leads to the completion of the clash, but investigates the possibilities of relationship that this opens; without winners and losers.
Thus the alternation of choreographic elements finds an ever-changing configuration and a continuous renewal of listening and availability.