Nynphenproject

Chapter I SKIN/OUT

Video Art

2021 | 8 min.

Concept Gloria Dorliguzzo

Performer Gloria Dorliguzzo
Video Enzo Coluccio
Sound Riccardo Santalucia
Ardaco Production


SkIN/OUT propone una riflessione estetica sulla soglia e sulla rinascita.
Rivenire al mondo e farsi mondo sono esperienze qui individuate nel supporto organico
della pelle, nella sua fragilità e sensibilità, nella sua mutazione, nel suo venire da un ignoto
buio per articolarsi e costruire spazio.
La pelle definisce il limite che divide ogni soggetto dall’ambiente che lo accoglie:
l’idea di cambiarla coincide con il tentativo di assumere una forma migliore e meglio intonata a ciò che la circonda.
Questo processo attraversa una fase in cui vecchio e nuovo coesistono, aderenti;
cristallizzata e secca, cosparsa di crepe, la pelle fratturata diventa un panneggio organico.
Paneggio formato dal kombucha, massa solida macroscopica che ha la capacità di produrre
una pellicola organica con cui tenta di rivestire interamente la superficie d’acqua
che lo ospita, facendo habitat intorno a sé e facendosi custode di un microclima,
una cavità uterina.
La performer Gloria Dorliguzzo relazionandosi con questa soglia rende materica e vischiosa
la necessità di una rivoluzione personale. Sembra una Ninfa, fluida come nelle
parole di Didi Huberman, qui però rappresentata all’interno di una vasca, in un anonimo
bagno, altra soglia e teatro perturbante di questa urgenza trasformativa manifestata con
silenzio e brutalità: poli opposti che officiano ogni metamorfosi.


SkIN/OUT presents an aesthetical reflection on the themes of threshold and rebirth.
To return to the world and to make oneself into the world are the experiences here identified
in the organic support of the skin, in its mutation, its developing itself and constructing
space, after appearing from an unknown darkness.
Skin is what defines the boundary that separate each subject from their environment:
the idea of replacing it coincides with an attempt to adopt a new form, one that is more
suitable to its surroundings.
This process undergoes a phase in which old and new coexist, adhering to one another;
crystallized and dry, strewn with cracks, the fractured skin becomes an organic drapery.
A drapery that is made up of kombucha, a macroscopic solid mass that has the ability
to produce an organic membrane, with which it attempts to entirely cover the surface of
the water that hosts it. By doing so it creates a habitat around itself, a uterine cavity, and
becomes the guardian of its own microclimate.
The performer Gloria Dorliguzzo, through the interactions with this barrier, turns the need
for a personal revolution into something concrete, materic and viscous. She resembles
a Nymph, as fluid as those described by Didi-Huberman, though here depicted inside a
bathtub, in an anonymous bathroom: another threshold, which becomes an uncanny theater
where this transformative urgency manifests through silence and brutality – opposites
poles that officiate every metamorphosis.

Chapter II

Installation and performance Gloria Dorliguzzo
Performer Gloria Dorliguzzo
Sound designer Nicola Ratti
Technical Direction Nicola Sawicki Photo Roberto Muratori
Produzione MAT-Movimenti Artistici Trasversali in coproduzione con Ass. Culturale C&C

La potenza espressa nel processo di trasformazione, eternamente reiterata,
rappresenta la scintilla folgorante della natura e della vita stessa cristallizzata
nell’archetipo della ninfa, tra creatura selvaggia e virtù attribuibili all’umano.
Come nel film di animazione “Ghost in the Shell” (Masamune Shirow / 1995),
il corpo dell’automa o cyborg, non prende vita fintanto che ascende verso
il pelo dell’acqua di una vasca di produzione, vestendo una pelle sintetica
che lo avvolge delicatamente per poi esfoliarsi donandogli finalmente
l’aspettò di un essere umano.
Sarà la pelle a completarlo consentendogli, anche se non umano (macchina/animale),
di relazionarsi con la comunità meticcia di un futuro distopico.
Il concetto di relazione, messaggio, comunicazione e suono, attraverso
la materia organica, lo spazio e il tempo, forniscono le basi per la seconda
fase del progetto.